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I DIABETICI, LO SPORT ED GLI INTEGRATORI

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Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta a un’alterata quantità o funzione dell’insulina.

Forse, una delle caratteristiche dei diabetici è la ben conosciuta <<la regola dei tre “p”>>. Cioè, la polidipsia (sete anormale), la polifagia (necessità di mangiare) e la poliuria (eccessiva minzione in 24 ore).

Anche se il diabete è una malattia cronica, i avazi della scienza hanno potuto migliorare la qualità di vita della maggior parte de la popolazione diabetica. In fatti, c’è uno studio con un farmaco antidiabetico che ha aumentato l’effetto ipoglicemizzante (più) che le farmaci già disponibili. Secondo il dottore, Lawrence biondi, Direttore dell’Unità di Ricerca al Ochsner Medical Center, New Orleans (USA),(1), (2), (3), (4).

Anche possiamo sottolineare i risultati di un’altra insulina basale sperimentale in pazienti con diabete di tipo I. Questa insulina sembra una buona soluzione ma che si trova ancora in fase II (un farmaco ha bisogno di quattro fasi per la vendita e la distribuzione).  Quello che è interessante su questo tipo d’insulina è  che riduce significativamente la necessità dell’insulina pandriale rispetto a quelli che utilizzano l’insulina  glargina (5). L’effetto immediato è  l’abbassamento di glucosio nel sangue. Questi risultati sono stati presentati alla 73a Riunione Scientifica della American Diabetes Association [Associazione Americana per il Diabete] nel 2013.

Inoltre, in un altro studio, scientifici hanno praticato  la terapia genica in un cane con diabete di tipo I ed i risultati sono stati incredibili: il cane non era più diabetico. In più,  il cane è stato monitorizzato durante 4 anni senza avere sintomi. Questo studio è stato realizzato nell’Università Autonoma di Barcellona, ​​con una sessione di terapia genica (7). Per essere più esatti la terapia genica consiste nel trasferimento di uno o più geni sani in una cellula malata, al fine di curare una patologia causata dall’assenza o dal difetto di uno o più geni (mutati).

Per quanto riguarda i tipi di diabete, è importante dire che  ci sono diversi tipi come ad esempio, il diabete MODY (Maturity Onset Diabetes in the Young), il diabete a causa della fibrosi cistica, il diabete a causa dei  farmaci, il diabete gestazionale. Nonostante, i tipi più frequenti sono:

  • Diabete di tipo 1 (insulino-dipendente o giovanile ) Il diabete mellito di tipo 1 rientra nella categoria delle malattie autoimmuni perché è causata dalla produzione di autoanticorpi (anticorpi che distruggono tessuti ed organi propri non riconoscendoli come appartenenti al copro ma come organi esterni) che attaccano le cellule Beta che all’interno del pancreas sono deputate alla produzione di insulina.

L’insulina è l’ormone responsabile della produzione del glucosio nelle cellule e può essere utilizzato come energia.

Il diabete di tipo 1 viene suddiviso in:

(1)  Diabete mellito autoimmune (fino a poco tempo fa conosciuto con il nome di diabete insulinodipendente). Si manifesta nella stragrande maggioranza dei casi durante l’infanzia o l’adolescenza (diabete infantile), ma non sono rari nemmeno i casi tra gli adulti.È causato dalla distruzione delle cellule Beta da parte di anticorpi.

(2)  Diabete mellito idiopatico è una forma molto rara di diabete di tipo 1 che si manifesta principalmente nei soggetti di etnia africana o asiatica. Si presenta con una carenza di insulina permanente accompagnata da chetoacidosi, ma nessuna evidenza di autoimmunità. Le cause del diabete mellito idiopatico non sono ancora note.

Il diabete di tipo 1 è una forma di diabete che si manifesta prevalentemente nel periodo dell’infanzia e nell’adolescenza, anche se non sono rari i casi di insorgenza nell’età adulta in persone con un indice di massa corporea normale (BMI).

I Diabetici di tipo 1 devono iniettare l’insulina più volte al giorno.

  • Diabete di tipo 2 (non insulino-dipendente o adulto): È caratterizzato da un duplice difetto: non viene prodotta una quantità sufficiente di insulina per soddisfare le necessità dell’organismo (deficit di secrezione di insulina), oppure l’insulina prodotta non agisce in maniera soddisfacente (insulino resistenza). Generalmente,  una persona della seconda o terza età ha più probabilità di soffrire questi tipo,  anche con un peso superiore a quello ideale, spesso con parenti di primo grado diabetici. Nel diabete di tipo 2, non vi è alcuna dipendenza insulina, almeno nei primi anni. Questo tipo di diabete viene collegata con altri malattie come quelle cardiovascolari (la dislipidemia o l’ipertensione).

 Da molti anni, si è dimostrato che l’esercizio fisico ha vantaggi in pazienti diabetici. Al-cuni degli effetti dell’esercizio fisico sono:

  • L’aumento del consumo di glucosio da parte del muscolo. Questo migliora la sensibilità all’insulina e riduce l’incidenza di malattie cardiovascolari
  • Stabilizzazione dei livelli di lipidi e lipoproteine.

 Nonostante, questi effetti sono relativamente brevi, quindi è consigliabile praticare esercizio fisico con frequenza per mantenere i benefici.

Normalmente, in funzione della durata dell’esercizio, può predominara l’ipo- o l’iperglicemia:

CORTA DURATA -> predomina l’effetto iperglicemico perché il consumo di glucosio è inferiore alla produzione di ormoni iperglicemici.

LUNGA DURATA -> predomina l’effetto ipoglicemizzante perché il consumo di glucosio è superiore alla produzione di ormoni iperglicemici.

Raccomandazioni o precauzioni:

  • Controllo della glicemia prima, durante e dopo l’esercizio.
  • Prima di iniziare  l’allenamento,  sarebbe importante fare una riscalda (10-15 minuti) e finire con 10-15 minuti di esercizi di flessibilità e di rilassamento muscolare.
  • Il consumo di liquidi prima, durante e dopo l’esercizio.
  • Praticare l’esercizio in compagnia ed evitare luoghi solitari e remoti.
  • Evitare l’esercizio  durante periodi di calore o freddo estremo
  • Il paziente diabetico che non hanno un metabolismo stabilito deve evitare l’esercizio.
  • Portare sempre un’identificazione di diabete.

Quando una persona  diabetica decide prendere alcun tipo di integratore, deve tenere  conto la quantità di carboidrati. Prendere in considerazione altri fattori, come la quantità di fibra contenuta nel prodotto.  Normalmente, i diabetici possono prendere integratori  tipo: proteine, carboidrati se hanno la loro malattia  controllata sotto controllo medico.

Pedro Encinas

Nutrizionista e fisioterapista

Bibliografia:

(1)Buse JB, Rosenstock J, Sesti G, et al; LEAD-6 Study Group. Liraglutide once a day versus exenatide twice a day for type 2 diabetes: a 26-week randomised, parallel-group, multinational, open-label trial (LEAD-6). Lancet. 2009;374(9683):39-47.

(2)Pratley RE, Nauck M, Bailey T, et al; 1860-LIRA-DPP-4 Study Group. Liraglutide versus sitagliptin for patients with type 2 diabetes who did not have adequate glycaemic control with metformin: a 26-week, randomised, parallel-group, open-label trial. Lancet. 2010;375(9724):1447-1456.

(3) 2013 Real-world Evidence Solutions. IMS Health Website.

www.imshealth.com/portal/site/ims/menuitem.edb2b81823f67dab41d84b903208c22a/?vgnextoid=93cfec8413a49310VgnVCM10000076192ca2RCRD&vgnextfmt=default. Accessed 29 April, 2013.

(4) Dekoven, Mitchell, Lee, Won Chan, et al; 2013; Improved Real-World Glycemic Outcomes with Liraglutide versus Other Incretin-Based Therapies in Type 2 Diabetes. American Diabetes Association Late Breaking Abstract.

(5) Rosenstock J, Bergenstal RM, Blevins T, Morrow L, Qu Y, Jacober SJ. Improved glycemic control despite reduction in bolus insulin doses with basal insulin LY2605541 compared with basal insulin glargine in patients with type 1 diabetes. Abstract 915-P. Presentado en la 73 Reunión Científica de la Asociación Americana para la Diabetes; del 21 al 25 de junio de 2013; Chicago, IL.

(6) Rosenstock J, et al. Better Glycemic Control and Weight Loss With the Novel Long-Acting Basal Insulin LY2605541 Compared With Insulin Glargine in Type 1 Diabetes: A randomized, crossover study. Diabetes Care. 2013; 36(3): 522–528.

(7) Callejas D, Mann CJ, Ayuso E, Lage R, Grifoll I, Roca C, Andaluz A, Ruiz-de Gopegui R, Montane J, Munoz S, Ferre T, Haurigot V, Zhou S, Ruberte J, Mingozzi F, High K, Garcia F, Bosch F”Treatment of Diabetes and Long-term Survival Following Insulin and Glucokinase Gene Therapy”. Diabetes. 1 de febrero de 2013.

 

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